Il disciplinare del Franciacorta DOCG prevede delle severe regole, sottoposte all’attività di vigilanza del Consorzio per la Tutela del Franciacorta.
La raccolta delle uve deve avvenire esclusivamente a mano in cassette da 25 Kg, avendo particolare cura di salvaguardare l’integrità degli acini, per non far iniziare in campo processi fermentativi anomali; la pressatura delle uve deve concludersi entro 12 ore dalla raccolta.
Il massimale di produzione è di 10000 Kg ad ettaro, la resa massima in ettolitri non deve essere superiore al 65 % (6500 litri ad ettaro).
Le uve vengono pressate intere al fine di consentire il frazionamento del succo in due frazioni, vinificate separatamente.
Le temperature di fermentazione non devono mai superare i 20° C.
Ottenuto il vino base-Franciacorta, si realizzano delle cuvèè, assemblando fra loro vini e/o mosti diversi, anche provenienti da più annate; si procede poi all’operazione di tiraggio, dove si imbottiglia il vino base aggiungendo lieviti e saccarosio (liqueur de tirage), necessari per la rifermentazione in bottiglia (presa di spuma).
Dalla data di tiraggio, o di imbottigliamento, partono i tempi minimi di maturazione sui lieviti: 18 mesi per il Franciacorta Brut, 24 per il Franciacorta Satèn e Franciacorta Rosè, 30 per il Franciacorta millesimato (ottenuto da uve provenienti tutte da una medesima annata, considerata eccezionale) e 60 mesi per il Franciacorta Riserva.
Trascorso il tempo necessario di affinamento sui lieviti, tramite l’operazione di remuage, si convogliano i residui verso il collo della bottiglia, che saranno eliminati con la sboccatura, aggiungendo poi uno sciroppo zuccherino per colmare la bottiglia (liqueur d’expédition).
Dopo la sboccatura, il Franciacorta necessita di almeno 2 mesi di affinamento in bottiglia per consentire alla liqueur d’expédition di amalgamarsi perfettamente al vino.
Trascorso questo tempo, le bottiglie sono pronte per essere etichettate, confezionate e… bevute.